Onorevoli Colleghi! - Il dibattito sui reati di diffamazione, in particolare con il mezzo della stampa, è da tempo aperto in Parlamento e nel Paese, nel tentativo di trovare un equilibrio tra la libertà di stampa (intesa in senso ampio, comprendendo quindi anche la diffusione di notizie attraverso mezzi radiotelevisivi, telematici, eccetera), il diritto del singolo cittadino all'onore e alla reputazione, nonché quello della collettività alla verità e alla correttezza dell'informazione.
      I proponenti ritengono opportuno porre all'attenzione del Parlamento la presente proposta di legge che scaturisce dal dibattito e dal confronto tra giornalisti e operatori del diritto che si occupano di reati commessi con il mezzo della stampa, al fine di trovare una soluzione che possa conciliare beni ugualmente meritevoli di tutela, quali la libertà di stampa e la reputazione dei cittadini.
      La vigente normativa, infatti, da un lato, non riesce a tutelare in modo adeguato la libertà di stampa e il diritto-dovere di informare e di essere informati - fondamentali in uno Stato democratico - e gli stessi operatori dell'informazione,

 

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talvolta esposti ad azioni giudiziarie che sembrano solo rispondere a scopi propagandistici, se non addirittura intimidatori; dall'altro lato, non offre neppure efficaci strumenti di tutela per i cittadini.
      La presente proposta di legge - che prevede alcune modifiche alla disciplina prevista dal codice penale, dal codice civile, nonché dalle leggi 8 febbraio 1948, n. 47, e 6 agosto 1990, n. 223 e dal Testo unico della radiotelevisione, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 - intende offrire un ulteriore contributo alla discussione sui reati di diffamazione, volto a contemperare libertà di stampa, diritto di cronaca, correttezza dell'informazione, nonché tutela dell'onorabilità e della privacy dei cittadini.
      Alla stesura della presente proposta di legge hanno dato un contributo determinante l'avvocato Katia Malavenda e l'avvocato Giovanna Corrias.
 

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